DiCINEMA: DANIEL CRAIG |
Un
viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i
registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in
celluloide
Volto
volitivo e coriaceo del cinema, il talento che ha saputo imporsi da
grande protagonista nella mecca hollywoodiana, nelle qualità di
attore di Daniel Craig.
Un
po' come è successo ai suoi predecessori, arruolati come agenti al
servizio di Sua Maestà la regina britannica, scrollarsi di dosso un
simile “marchio di fabbrica” può sembrare arduo e impegnativo.
Ma quella scommessa Daniel Craig sembra essere riuscito a vincerla,
soprattutto con se stesso. Di natali gallesi, riesce a superare il
trauma del divorzio dei genitori applicandosi brillantemente negli
studi e nello sport, anche se lascia volentieri una carriera di buon
giocatore di rugby per dedicarsi al sacro fuoco della recitazione.
Debutta
in televisione con la serie Le
avventure del giovane Indiana Jones, per
approdare sul grande schermo
a
fianco di Morgan Freeman con La
forza del singolo,
diretto da John G. Avildsen. Seguono ruoli che riescono a metterlo in
luce, in film del potenziale di Elizabeth
e
la trasposizione cinematografica del serial sulle avventure del
giovane Indy diretto da Simon Wincer. Il battesimo del fuoco avviene
con Lara
Croft: Tomb Rider,
diretto da Simon West, mentre
Steven Spielberg lo vuole nel suo pretenzioso biopic di Munich.
La chiamata per vestire i panni del più famoso agente segreto di
Fleming avviene per mano di Martin Campbell, in Casino
Royale,
a cui seguono Invasion,
di Oliver Hirschbiegel e James McTeigue, e La
bussola
d'Oro,
film fantastico per ragazzi diretto da Chris Weitz. Il secondo
appuntamento con James Bond arriva con Quantum
of
Solace,
per
rimanere sul genere tutto muscoli e azione con l'avveniristico
Cowboys
&
Aliens,
di Jon Favreau, accanto all'inossidabile Harrison Ford. Seconda
avventura con Spielberg per le prodezze in motion graphic in Le
avventure
di
Tin
Tin-Il
segreto
dell'Unicorno,
per impreziosire l'avventura firmata da David Fincher e il suo
Millennium-Uomini
che
odiano
le
donne.
Gli
ultimi due capitoli di James Bond sono siglati Skyfall
(per il cinquantenario della serie) e Spectre,
deliziando pubblico e critica per tanta prestanza e puro british
style.
Non
si lascia scappare l'occasione di impreziosire il cameo di J.J.Abrams
con il suo Star
Wars:
il
risveglio
della
Forza,
per
ributtarsi a capofitto nell'azione più sconsiderata siglando un
inedito La
truffa
dei
Logan,
per mano di Steven Soderbergh. Niente male per uno dei simboli da
macho, secondo solo al mito dell'inossidabile Steve mcQueen, da cui
ha ereditato carisma
e prestanza di stile. Una strada ancora costella di buoni auspici,
per un ex agente segreto che non ha perso il vizio di stupire.
Paolo
Vannucci
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