DiCINEMA: COLIN FARRELL |
Volto
aspro e ribelle del cinema, il talento che ha saputo imporsi da
grande protagonista nella mecca hollywoodiana, nelle qualità di
attore di Colin Farrell.
Vestire
i panni dell'antieroe non sempre riesce a destabilizzare una carriera
costruita su ruoli d'impegno e di felice presa commerciale. Per Colin
Farrell l'impresa sembra ben riuscita, visto il successo che ha
caratterizzato una carriera di ottimo cinema da protagonista.
Ultimogenito di quattro figli e di natali irlandesi, il giovane
Farrel lascia gli studi in età precoce,
per dedicarsi alla sua grande passione musicale, Infelice rimane il
tentativo di diventare il cantante dei Boyzone, ripiegando la propria
vena artistica nella recitazione, iscrivendosi alla Gaiety School af
Acting. Il primo ruolo arriva con il film diretto da Michael
Lindsay-Hogg, Frankie
delle Stelle,
a cui seguono Zona
di Guerra
(di Tim Roth) e Un
perfetto Criminale.
La
vera consacrazione di un cinema di ampio respiro arriva con la
chiamata di Steven Spielberg, con la partecipazione al cast di
Minority
Report, al
fianco di Tom Cruise. Seguono buoni successi commerciali con In
linea con l'assassino
(di Joel Schumacher) e La
regola del sospetto
(di Roger Donladson). Il richiamo di cattivo di culto arriva con il
ruolo di Bullseye, nella produzione siglata Marvel di Daredevil,
a
cui seguono S.W.A.T
e il pretenzioso Alexander
firmato da Oliver Stone. Per Colin Farrell la strada del successo è
tutta in ascesa, passando dal felice remake di Miami
Vice,
firmato da Michale Mann, al ruolo cameo voluto da Terry Gilliam per
Parnassus-L'uomo
che voleva ingannare il diavolo.
Felice remake con Total Recall firmato da Len Wiseman, per approdare
alla commedia commerciale di grande effetto con Saving Mr, Banks di
John Lee Hancock. Il fantasy sulla scia dei romanzi adolescenziali di
culto lo vede protagonista nel Animali
fantastici e dove trovarli
(regia di David Yates), per approdare nelle felici mani di una
sapiente
Sofia Coppola che lo dirige nella propria reinterpretazione de
L'inganno.
Dunque
una carriera sapientemente costruita sulla determinazione di un
carattere che deve moltissimo a quell'ambiguità che non deturpa di
certo oneri migliori, visto la recente regia di un Tim Burton che ha
impreziosito i ruoli di Farrell con la propria riedizione di uno dei
grandi classici Disneyani in salsa computer
grafica,
con Dumbo.
Paolo Vannucci
Nessun commento:
Posta un commento