martedì 17 aprile 2018

DiCinema: la nuova Hollywood

DiCINEMA: MICHELLE PFEIFFER
Un viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in celluloide
Volto femminile e pulito del cinema, il talento che ha saputo imporsi da grande protagonista nella mecca hollywoodiana, nelle qualità di attrice di Michelle Pfeiffer.
Le caratteristiche che portano i fan ad assimilare quella parte “comune” per essere icona di stile, indubbiamente sono il magnete assoluto per poter arrivare ai vertici di quella popolarità che felicemente si sposa con il successo. Californiana purosangue (29 aprile 1958), dopo le prime intenzioni riversate nel giornalismo, compie i primi passi nello spettacolo grazie alla partecipazione al concorso di bellezza Miss Orange County, vincendolo. Ha inizio così la carriera di attrice, dopo aver studiato recitazione alla Beverly Hills Playhouse. L'esordio cinematografico è con il film televisivo The Solitary Man, a cui Ricominciare ad amarsi ancora (diretto da Steven Paul) e Charlie Chan e la maledizione della regina drago. Ma il primo vero successo che la porta a essere uno dei nomi appetibili del nuovo cinema arriva con Grease 2, diretto da Patricia Birch, un sequel sicuramente meno pretenzioso del suo predecessore, ma di giovanile effetto. La grande occasione arriva con il maestro Brian De Palma, che la vuole al fianco di Al Pacino per il suo Scarface. Da ora in poi il nome di Michelle Pfeiffer diventa una garanzia da botteghino. I successivi Tutto in una notte di John Landis e Lady Hawke la mettono in evidenza come simbolo di quel fascino pulito di brava ragazza che non dispiace a pubblico e critica. Altro grande salto di qualità è la partecipazione a Le Streghe di Eastwick, diretto da George Miller e al fianco di quel Re Mida camaleontico di Jack Nicholson. Jonathan Demme la vuole per la commedia spensierata Una Vedova allegra… ma non troppo, a cui seguono una serie di scelte felici di stile e qualità, riversate nei migliori Le relazioni Pericolose di Stephen Frears e I favolosi Baker in coppia con i fratelli Bridges. Garry Marshall la reclama per il rifacimento cinematografico della piece teatrale Paura d'amare, con al fianco Al Pacino, rispettivamente cameriera e cuoco in cerca dei veri sentimenti. Tim Burton la infila nella tuta aderentissima dark di Cat Woman, per il suo Bat Man Returns, mentre Martin Scorsese la sceglie per il suo omaggio al Gattopardo di Visconti, in L'età dell'innocenza. Mike Nichols la rimette in coppia con Nicholson per Wolf la belva è fuori, mentre John N. Smith le impacchetta una complicata relazione interdisciplinare tra ragazzi difficili e insegnante in Pensieri Pericolsi. Robert Zemeckis la vuole per il suo Le Verità nascoste, mentre Tim Burton eccede nuovamente col suo charme gotico per ripiegarla vampirescamente nel suo Dark Shadows. Kenneth Branagh la inserisce felicemente nel suo valzer all'insegna del rifacimento più originale devoluto nell'inedito Assassinio sull'Orient Express, confezionando una delle vedove più intriganti a cui lo sfortunato Johnny Depp deve rendere infelicemente conto. Una carriera, quindi, all'insegna del buon cinema, per una attrice che non ha mai fatto sparlare di se, per una vita sentimentale privata lontana dai facili pettegolezzi, nel nome di quella freschezza acqua e sapone che le ha portato davvero fortuna.
Paolo Vannucci



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