DiCINEMA: WINONA RYDER |
Un
viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i
registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in
celluloide
Sensualità
acqua e sapone, per una delle attrici che ha rielaborato il ruolo di
primattrice nelle qualità di Winona Ryder.
Essere
una primadonna è impresa non da poco, considerando quante bellezze
talentuose si possono intercalare per rendere ardua la scelta che
tocca inesorabilmente al pubblico e critica. Se esiste una attrice
che sembra non abbia avuto problemi a destreggiarsi in un simile
ruolo, la nostra Winona è l'eccezione alla regola. Di natali
tormentati (il padre di origine ebrea e la madre buddista), deve il
proprio nome ad una serie di fortunate coincidenze, visto
la contea del Minnesota dalla cui città ne prende il primo nome, e
il cantante Mitch Ryder che passava alla radio mentre il proprio
agente era al telefono con il padre, mentre voleva sapere il nome con
il quale avrebbe debuttato al cinema con Lucas.
Una adolescenza turbolenta, per una ragazzina dai tratti androgini
rifiutata dalle coetanee, ma destinata a diventare quel bellissimo
cigno che tutti conosciamo. I primi passi la vedono labile interprete
di commedie di buona calibratura, vedi lo stesso Beetlejuice
– Spiritello porcello,
originale rielaborazione di un The
Rocky horror picture show
diretto da Tim Burton. Sempre
protagonista con il successivo Schegge
di follia di
Michael Lehmann, al
fianco di un'altra star in ascesa in Christian Slater. Una
partecipazione importante al biopic dedicato alla vita irrequieta
della rock star Jerry Lee Lewis, Great
balls of fire! - Vampate di fuoco,
diretto da Jim McBride, con un ambizioso Dennis Quaid nel ruolo dello
scatenato musicista, per conoscere il battesimo di un successo tutto
in ascesa nel fortunato Edward
mani di forbice,
romantica fiaba sempre del talentuoso Tim Burton. Da non tralasciare
la gemma di Sirene,
quasi un autoritratto
della propria adolescenza, al fianco di Cher e Christina Ricci, per
approdare al grande Kolossal diretto da Francis Ford Coppola, Dracula
di Bram Stoker, nel
ruolo di Mina. Prima
nomination all'Oscar come Miglior attrice non protagonista con L'Età
dell'Innocenza di
Martin Scorsese, per proseguire con il cinema impegnato di grande
risonanza, vedi La
casa degli spiriti
di Bille August, ritratto di famiglia con un cospicuo gruppo di
grandi attori del calibro di Jeremy Irons, Meryl Streep, Glenn Close
e Antonio Banderas. Una perla di originalità nel piccolo capolavoro
corale diretto da Ben Stiller, Giovani,
carini e disoccupati
(Reality Bites),
al fianco di Ethan Hawke, per ricevere la sua seconda nomination
all'oscar come miglior attrice protagonista con Piccole
Donne, di
Gillian Armstrong.
Incursione nel fantasy
d'autore, con il terzo episodio della serie, Alien
– La clonazione,
per assaporare ruoli scomodi con Ragazze
interrotte, sulle
precarie note del disagio psicologico. Felice ritorno alla commedia
di ampio respiro con lo stucchevole dramma diretto da Joan Chen,
Autumn in New York,
al fianco di Richard Gere, per riassaporare il genere con Ingannevole
è il cuore più di ogni cosa, diretto
da Asia
Argento. Un cameo importante nel prequel di Star
Trek
di J.J. Abrams, per riassaporare gli echi di un'infanzia vissuta
sulla propria pelle con Il
Cigno Nero
di Darren Aronofsky.
Una
carriera di meritato successo, oscurata dall'infelice episodio
dell'arresto avvenuto nel 2001 per taccheggio (causa la cleptomania,
fu trovata mentre rubava abiti del valore di 4mila dollari), con una
condanna di tre anni, al pagamento di 10.000 dollari di multe e
l'obbligo di un trattamento psichiatrico. Ma la stella di Winona
continua a brillare di quello splendore che
ha rappresentato al meglio la Generazione X degli anni novanta.
Paolo Vannucci
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