lunedì 31 luglio 2017

Dicinema: la nuova Hollywood

DiCINEMA: WINONA RYDER
Un viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in celluloide
Sensualità acqua e sapone, per una delle attrici che ha rielaborato il ruolo di primattrice nelle qualità di Winona Ryder.
Essere una primadonna è impresa non da poco, considerando quante bellezze talentuose si possono intercalare per rendere ardua la scelta che tocca inesorabilmente al pubblico e critica. Se esiste una attrice che sembra non abbia avuto problemi a destreggiarsi in un simile ruolo, la nostra Winona è l'eccezione alla regola. Di natali tormentati (il padre di origine ebrea e la madre buddista), deve il proprio nome ad una serie di fortunate coincidenze, visto la contea del Minnesota dalla cui città ne prende il primo nome, e il cantante Mitch Ryder che passava alla radio mentre il proprio agente era al telefono con il padre, mentre voleva sapere il nome con il quale avrebbe debuttato al cinema con Lucas. Una adolescenza turbolenta, per una ragazzina dai tratti androgini rifiutata dalle coetanee, ma destinata a diventare quel bellissimo cigno che tutti conosciamo. I primi passi la vedono labile interprete di commedie di buona calibratura, vedi lo stesso Beetlejuice – Spiritello porcello, originale rielaborazione di un The Rocky horror picture show diretto da Tim Burton. Sempre protagonista con il successivo Schegge di follia di Michael Lehmann, al fianco di un'altra star in ascesa in Christian Slater. Una partecipazione importante al biopic dedicato alla vita irrequieta della rock star Jerry Lee Lewis, Great balls of fire! - Vampate di fuoco, diretto da Jim McBride, con un ambizioso Dennis Quaid nel ruolo dello scatenato musicista, per conoscere il battesimo di un successo tutto in ascesa nel fortunato Edward mani di forbice, romantica fiaba sempre del talentuoso Tim Burton. Da non tralasciare la gemma di Sirene, quasi un autoritratto della propria adolescenza, al fianco di Cher e Christina Ricci, per approdare al grande Kolossal diretto da Francis Ford Coppola, Dracula di Bram Stoker, nel ruolo di Mina. Prima nomination all'Oscar come Miglior attrice non protagonista con L'Età dell'Innocenza di Martin Scorsese, per proseguire con il cinema impegnato di grande risonanza, vedi La casa degli spiriti di Bille August, ritratto di famiglia con un cospicuo gruppo di grandi attori del calibro di Jeremy Irons, Meryl Streep, Glenn Close e Antonio Banderas. Una perla di originalità nel piccolo capolavoro corale diretto da Ben Stiller, Giovani, carini e disoccupati (Reality Bites), al fianco di Ethan Hawke, per ricevere la sua seconda nomination all'oscar come miglior attrice protagonista con Piccole Donne, di Gillian Armstrong. Incursione nel fantasy d'autore, con il terzo episodio della serie, Alien – La clonazione, per assaporare ruoli scomodi con Ragazze interrotte, sulle precarie note del disagio psicologico. Felice ritorno alla commedia di ampio respiro con lo stucchevole dramma diretto da Joan Chen, Autumn in New York, al fianco di Richard Gere, per riassaporare il genere con Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, diretto da Asia Argento. Un cameo importante nel prequel di Star Trek di J.J. Abrams, per riassaporare gli echi di un'infanzia vissuta sulla propria pelle con Il Cigno Nero di Darren Aronofsky. Una carriera di meritato successo, oscurata dall'infelice episodio dell'arresto avvenuto nel 2001 per taccheggio (causa la cleptomania, fu trovata mentre rubava abiti del valore di 4mila dollari), con una condanna di tre anni, al pagamento di 10.000 dollari di multe e l'obbligo di un trattamento psichiatrico. Ma la stella di Winona continua a brillare di quello splendore che ha rappresentato al meglio la Generazione X degli anni novanta.
Paolo Vannucci 

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