68° Edizione FESTIVAL di CANNES |
Un cinema italiano dal respiro internazionale, con Nanni Moretti, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino in concorso.
Dal 13 al 24 maggio sono svelati i film per una Palma d'Oro che mai come quest'anno è portavoce di un cinema che non solo vuole essere dedicato alla sensualità femminile, ma che mantiene le promesse di quella distribuzione che deve garantire una qualità all'altezza della forma. Una Bergman fotografata da David Seymour, per tutelare una prestazione recitativa che è iniziata con La tête haute di Emmanuelle Bercot. Una giuria d'eccezione presieduta da Joel e Ethan Coen, Isabella Rossellini, Sophie Marceau, Guillermo del Toro e Jake Gyllenhaal per citare i più accreditati, per valutare quei titoli che hanno il merito di redigere il meglio del cinema mondiale, sia per i film che concorrono che per chi funge da alto decoro alla manifestazione, anche se fuori concorso (vedi il film d'animazione Il piccolo principe del francese Mark Osborne). Mentre Charlize Theron sfila accompagnata dal partner Sean Penn, per quel Mad Max riproposto trent'anni dopo dallo stesso George Miller, Woody Allen può sfoggiare la sua nuova musa Emma Stone, dopo il piacevole esordio di Magic in the Moonlight e oggi fuori concorso con Irrational Man, al fianco di Joaquin Phoenix. Un cinema francese che si riversa su Marguerite et Julien di Valérie Donzelli e Valley of Love di Guilleaume Nicloux, a rivaleggiare l'egemonia statunitense rappresentata da The Sea of Trees di Gus Van Sant e lo stesso Macbeth di Justin Kurzel, coproduzione anglo-francese-americana.
Moretti, Garrone e Sorrentino alla conquista del mondo
Intimi, spettacolari, decorosi… non si sprecano gli aggettivi per un trittico tricolore che sembra abbia ricevuto nuova linfa da quell'Oscar tanto criticato per quanto portavoce dell'effimero che parla a nome di quello splendore de La Grande Bellezza. Paolo Sorrentino si ripropone con una qualità che vuole appianare le critiche esuberanti regalando una magia che parla al cuore, con Youth – La giovinezza, con un Michael Caine e un Harvey Keitel ad orchestrare un dialogo intimista con il senso della vita. Nanni Moretti ci tocca nel profondo con la sua introspezione improvvisata da una Margherita Buy (Mia madre) nel ruolo di una regista che si trova alle prese con il proprio attore (John Turturro) e una madre prossima alla morte (Giulia Lazzarini). Il meglio sembra toccare a Matteo Garrone, che ha entusiasmato il pubblico di Cannes con la presentazione del suo Il Racconto dei Racconti, favola ad ampio respiro tratta da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, nei tre episodi interpretati da Vincent Cassel, Salma Hayek e Toby Jones.Paolo Vannucci
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