lunedì 3 febbraio 2014

DiCinema: la nuova Hollywood

DiCinema: PHILIP SEYMOUR HOFFMAN
Un viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i registi  che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in celluloide


Drammaticità e commedia d’autore per uno dei grandi attori dell’ultima generazione, nell’omaggio dedicato alla recente scomparsa di Philip Seymour Hoffman.   

Quando la vita privata di un attore può essere comune a tanti dei grandi nomi di celebrità che uniscono il loro nome a quella sregolatezza che facilmente può diventare sinonimo di talentuoso talento. A Philip Seymour Hoffman (classe 1967) è bastata una carriera di primaria imposizione nell’ingombrante cerchia delle star hollywodiane, forgiato dalla sua voglia di calcare le scene di quel teatro che lo vede uscire dai corsi di arte drammatica con le sue prime partecipazioni a quel cinema indipendente che lo mette in rilievo per quel primo ruolo importante scelto proprio da Martin Brest per il suo fortunato Scent of a Woman, al fianco di Al Pacino, per concatenare una ricca serie di successi che non hanno mai smesso di mettere in rilievo quell’istintiva capacità di dare forma e vita a quel carattere di attore che identifica sempre l’originalità del personaggio, solo come i grandi attori hanno la fortuna di esserlo. Questo accade anche per il successivo Getaway diretto da Roger Donaldson, tanto per impreziosire un ennesimo remake comprimario di Alec Boldwin e Kim Basinger, per essere sempre individuato come il cardine essenziale per mettere in risalto i pregi di quella commedia che ha sempre distinto le scelte ricadute sull’attore, e Amarsi di Luis Mandoki arricchisce in meglio il cammino di Hoffman, al fianco di Meg Ryan e Andy Garcia. Consacrato ormai all’olimpo dello star system, il successo originale dell’attore arriva con l’inedito cocktail diretto dalla prolifera coppia stabilita dai fratelli Coen, nel caotico film feticcio Il Grande Lebowsky, fiera in celluloide nel monito generazionale tutto anni settanta, complice la stessa immedesimazione di un grande Jeff Bridges diretto in puro stile nichilista. Stessa sorte per gli ingombranti Patch Adams e Magnolia, sempre nel monito della commedia drammatica a cui sanno sempre di far riferimento, e con Tom Cruise arriva sino al terzo episodio di Mission Impossible, tanto per confermare la sua voglia di esserci sempre. Sidney Lumet lo sceglie per il non facile ruolo in Onora il padre e la madre, ma il riconoscimento più prestigioso tocca al film diretto da Bennett Miller, Truman Capote – A sangue freddo, che lo vede insignito della più alta onoreficenza come esponente del cinema mondiale, sia nell’Oscar conferitogli dall’Academy Awards e premiato dalla British Academy of Film and Television Arts. Ruoli di prim’odine confermati anche dai riusciti I Love Radio Rock di Richard Curtis e dall’originale drammaticità espressa dal cameo in grande stile de Il Dubbio, al fianco di una imponente Meryl Streep in vena di importanti candidature. Una vita privata che lo ha visto legato alla costumista Mimi O’Donnell, da cui ha avuto tre figli, per non offuscare quella fine prematura arrivata il 2 febbraio 2014, trovato senza vita e con un laccio emostatico e siringa ancora nel braccio, per quell’eroina che lo ha trascinato nell’abisso senza fine di una carriera che non poteva permettergli di sentirsi secondo a nessuno.

Di seguito, tutti i film interpretati dall’attore:

·                              Triple Bogey on a Par Five Hole, regia di Amos Poe (1991)
•             Szuler, regia di Adek Drabinski (1992)
•             My New Gun, regia di Stacy Cochran (1992)
•             Vendesi Miracolo (Leap of Faith), regia di Richard Pearce (1992)
•             Scent of a Woman - Profumo di donna (Scent of a Woman), regia di Martin Brest (1992)
•             Joey Breaker, regia di Steven Starr (1993)
•             My Boyfriend's Back, regia di Bob Balaban (1993)
•             Milionario per caso (Money for Nothing), regia di Ramón Menéndez (1993)
•             Getaway (The Getaway), regia di Roger Donaldson (1994)
•             The Yearling, regia di Rod Hardy (1994) - Film TV
•             Amarsi (When a Man Loves a Woman), regia di Luis Mandoki (1994)
•             La vita a modo mio (Nobody's Fool), regia di Robert Benton (1994)
•             The Fifteen Minute Hamlet, regia di Todd Louiso (1995)
•             Sydney (Hard Eight), regia di Paul Thomas Anderson (1996)
•             Twister, regia di Jan de Bont (1996)
•             Boogie Nights - L'altra Hollywood (Boogie Nights), regia di Paul Thomas Anderson (1997)
•             Culture, regia di Josh Gordon e Will Speck (1998) - Cortometraggio
•             Montana, regia di Jennifer Leitzes (1998)
•             Prossima fermata Wonderland (Next Stop Wonderland), regia di Brad Anderson (1998)
•             Il grande Lebowski (The Big Lebowski), regia di Joel Coen (1998)
•             Happiness - Felicità (Happiness), regia di Todd Solondz (1998)
•             Patch Adams, regia di Tom Shadyac (1998)
•             Flawless - Senza difetti, regia di Joel Schumacher (1999)
•             Magnolia, regia di Paul Thomas Anderson (1999)
•             Il talento di Mr. Ripley (The Talented Mr. Ripley), regia di Anthony Minghella (1999)
•             Hollywood, Vermont (State and Main), regia di David Mamet (2000)
•             Quasi famosi (Almost Famous), regia di Cameron Crowe (2000)
•             Love Liza, regia di Todd Louiso (2001)
•             Ubriaco d'amore (Punch-Drunk Love), regia di Paul Thomas Anderson (2002)
•             Red Dragon, regia di Brett Ratner (2002)
•             La 25ª ora (25th Hour), regia di Spike Lee (2002)
•             La doppia vita di Mahowny (Owning Mahowny), regia di Richard Kwietniowski (2003)
•             Ritorno a Cold Mountain (Cold Mountain), regia di Anthony Minghella (2003)
•             ...e alla fine arriva Polly (Along came Polly), regia di John Hamburg (2004)
•             Strangers with Candy, regia di Paul Dinello (2005)
•             Empire Falls - Le cascate del cuore (Empire Falls), regia di Fred Schepisi - miniserie TV (2005)
•             Truman Capote - A sangue freddo (Capote), regia di Bennett Miller (2005)
•             Mission: Impossible III, regia di J.J. Abrams (2006)
•             Onora il padre e la madre (Before the Devil Knows You're Dead), regia di Sidney Lumet (2007)
•             La famiglia Savage (The Savages), regia di Tamara Jenkins (2007)
•             La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War), regia di Mike Nichols (2007)
•             Synecdoche, New York, regia di Charlie Kaufman (2008)
•             Il dubbio (Doubt), regia di John Patrick Shanley (2008)
•             Mary and Max, regia di Adam Elliot (2009) - Voce
•             I Love Radio Rock (The Boat That Rocked), regia di Richard Curtis (2009)
•             Il primo dei bugiardi (The Invention of Lying), regia di Ricky Gervais (2009) - Cameo
•             Jack Goes Boating, regia di Philip Seymour Hoffman (2010)
•             Le idi di marzo (The Ides of March), regia di George Clooney (2011)
•             L'arte di vincere (Moneyball), regia di Bennett Miller (2011)
•             The Master, regia di Paul Thomas Anderson (2012)
•             Una fragile armonia (A Late Quartet), regia di Yaron Zilberman (2012)
•             Hunger Games: La ragazza di fuoco (The Hunger Games: Catching Fire), regia di Francis Lawrence (2013)

Paolo Vannucci

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