domenica 17 agosto 2014

DiCinema: la nuova Hollywood


DiCinema: ROBIN WILLIAMS
Un viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i registi  che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in celluloide

Istrionismo e comicità d’autore per uno degli stand-up più talentuosi della commedia brillante di tutti i tempi, nel talento strabordante di Robin Williams.
  
Se alla parola comico dovessero dare un nome, di certo non esiterebbero in molti ad identificare la mimica ed il talento in uno dei volti più malleabili della commedia brillante americana, in quell’uragano senza inibizioni conosciuto come Robin Williams, classe ’51 in quel di John Belushi, grande amico e compagno di quella sorte che ha portato l’attore dei Blues Brothers a morire per propria mano per overdose, insieme sino a pochi istanti prima dell’insano gesto in compagnia di Robert De Niro e Jack Nicholson.  Di famiglia benestante, il padre dirigente della Ford Motors e la madre modella di origini francesi, il giovane Williams si mette in luce sin da giovanissimo per l’innato talento della recitazione che lo porta ad abbandonare gli studi in scienze politiche per abbracciare la famosa Juilliard School di New York, indirizzo recitazione drammatica. Di spiccato senso mimico, la fortuna dell’attore arriva con la partecipazione al serial Happy Days, nei panni dell’alieno Mork, spopolando per quel tormentone Na-no, Na-no nel celebre saluto di uno degli spin-off più fortunati della televisione statunitense siglata anni settanta-ottanta (Mork & Mindy, appunto). Baciato dal tocco di Altman per il suo coraggioso Popeye, il successo di Robin arriva per mano di Barry Levinson, nel suo rocambolesco Good Morning Vietnam, abile suite in cui lo si immerge in quel vortice di dialettica affidata all’improvvisazione tanto cara allo stesso Williams. Una veloce apparizione nel Barone di Munchausen di Gilliam, per arrivare al fortunato ruolo del professore Keating de L’Attimo fuggente, seconda candidatura dopo il Golden Globe vinto per il ruolo del deejay Adrian Cronauer. Penny Marshall lo delizia per la felice scelta di Risvegli, al fianco di Robert De Niro, mentre Terry Gilliam lo rivuole per l’ingombrante ruolo de La Leggenda del Re Pescatore, al fianco di Jeff Bridges. Siamo all’inizio degli anni novanta, periodo in cui la commedia lo reclama per la sua innata capacità di rivalutare un genere brillante che non conosce respiro, e Chris Columbus lo dirige nei fortunati Mrs DoubtFire, Nine Months e il riuscito L’uomo bicentenario, mentre per l’Oscar dobbiamo aspettare il coraggioso ruolo di Will Hunting, al fianco di un giovane Matt Damon nel ruolo del genio incompreso. Ruolo che lo consacra per mano della stessa Disney, proprio per Aladdin, abilmente doppiato da un Williams che improvvisa dialoghi a più non posso e che in Italia lo affidano nelle mani abili di un Proietti da intenditori. Ruoli di felice commedia che non eclissa la luce di un vero camaleonte del palcoscenico, insignito proprio per questo tra i 100 stand-up di tutti i tempi, rispolverato recentemente nei due episodi di Una notte al museo e nel drammatico August Rush di Kirsten Sheridan, prima di quella tragica scomparsa che lo ha eclissato a soli 63 anni, ma per rimanere per sempre una delle stelle più brillanti del firmamento mondiale.

Di seguito, tutti i film interpretati dall’attore:

•             Il film più pazzo del mondo (Can I do 'Till I Need Glasses?), regia di I. Robert Levy (1977)
•             Popeye - Braccio di ferro (Popeye), regia di Robert Altman (1980)
•             Il mondo secondo Garp (The World According to Garp), regia di George Roy Hill (1982)
•             Come ti ammazzo un killer (The survivors), regia di Michael Ritchie (1983)
•             Mosca a New York (Moscow on the Hudson), regia di Paul Mazursky (1984)
•             Tempi migliori (The Best of Times), regia di Roger Spottiswoode (1986)
•             Club Paradise, regia di Harold Ramis (1986)
•             Good Morning, Vietnam, regia di Barry Levinson (1987)
•             Portrait of a White Marriage (1988)
•             Le avventure del barone di Münchausen (The Adventures of Baron Munchausen), regia di Terry Gilliam (1988)
•             L'attimo fuggente (Dead Poets Society), regia di Peter Weir (1989)
•             Cadillac man, Mister occasionissima (Cadillac Man), regia di Roger Donaldson (1990)
•             Risvegli (Awakenings), regia di Penny Marshall (1990)
•             L'altro delitto (Dead Again), regia di Kenneth Branagh (1991)
•             La leggenda del re pescatore (The Fisher King), regia di Terry Gilliam (1991)
•             Hook - Capitan Uncino (Hook), regia di Steven Spielberg (1991)
•             Shakes the Clown (1992) - cameo
•             Toys - Giocattoli (Toys), regia di Barry Levinson (1992)
•             Le cinque vite di Hector (Being Human), regia di Bill Forsyth (1993)
•             Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre (Mrs. Doubtfire), regia di Chris Columbus (1993)
•             Nine Months - Imprevisti d'amore (Nine Months), regia di Chris Columbus (1995)
•             A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar (To Wong Foo Thanks for Everything, Julie Newmar), regia di Beeban Kidron (1995) - cameo
•             Jumanji, regia di Joe Johnston (1995)
•             Piume di struzzo (The Birdcage), regia di Mike Nichols (1996)
•             Jack, regia di Francis Ford Coppola (1996)
•             L'agente segreto (The Secret Agent), regia di Christopher Hampton (1996)
•             Hamlet, regia di Kenneth Branagh (1996)
•             Due padri di troppo (Fathers' Day), regia di Ivan Reitman (1997)
•             Harry a pezzi (Deconstructing Harry), regia di Woody Allen (1997)
•             Flubber - Un professore tra le nuvole (Flubber), regia di Les Mayfield (1997)
•             Will Hunting - Genio ribelle (Good Will Hunting), regia di Gus Van Sant (1997)
•             Al di là dei sogni (What Dreams May Come), regia di Vincent Ward (1998)
•             Patch Adams, regia di Tom Shadyac (1998)
•             Jakob il bugiardo (Jakob the Liar), regia di Peter Kassovitz (1999)
•             L'uomo bicentenario (Bicentennial Man), regia di Chris Columbus (1999)
•             One Hour Photo, regia di Mark Romanek (2002)
•             Eliminate Smoochy (Death to Smoochy), regia di Danny DeVito (2002)
•             Insomnia, regia di Christopher Nolan (2002)
•             The Final Cut, regia di Omar Naim (2004)
•             House of D, regia di David Duchovny (2004)
•             Un amore sotto l'albero (Noel), regia di Chazz Palminteri (2004)
•             The Big White, regia di Mark Mylod (2005)
•             Vita da camper (RV), regia di Barry Sonnenfeld (2006)
•             Una voce nella notte (The Night Listener), regia di Patrick Stettner (2006)
•             Una notte al museo (Night at the Museum), regia di Shawn Levy (2006)
•             L'uomo dell'anno (Man of the Year), regia di Barry Levinson (2006)
•             La musica nel cuore - August Rush (August Rush), regia di Kirsten Sheridan (2007)
•             Licenza di matrimonio (License to Wed), regia di Ken Kwapis (2007)
•             Il papà migliore del mondo (World's Greatest Dad), regia di Bobcat Goldthwait (2009)
•             Una notte al museo 2 - La fuga, regia di Shawn Levy (2009)
•             Shrink, regia di Jonas Pate (2009)
•             Daddy Sitter (Old dogs), regia di Walt Becker (2009)
•             The Big Wedding, regia di Justin Zackham (2013)
•             The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca (The Butler), regia di Lee Daniels (2013)
•             The Face of Love, regia di Arie Posin (2013)


Paolo Vannucci

Nessun commento:

Posta un commento