DiCINEMA: LILY COLLINS |
Un
viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i
registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in
celluloide
Sensualità
e romanticismo, per una delle attrici che ha rielaborato il ruolo di
primattrice nelle qualità di Lily Collins.
Pensate
che essere figli di rock star voglia dire avere una strada facile per
puntare al ruolo di protagonista nel panorama competitivo di
Hollywood? Sicuramente ne sa qualcosa la collaudata Liv Tyler, figlia
del leader degli Aerosmith, che si è fatta strada tra partecipazioni
ai videoclip per diventare protagonista d'eccezione nella trilogia
dell'Anello, oltre al famoso apocalittico Armageddon
di Michael Bay (con la hit musicale firmata dall'arcinoto padre).
Stessa sorte sembra appartenere alla nostra Lily Collins, figlia del
famoso batterista dei Genesis, Phil. Ambiziosa e talentuosa sin nei
primi anni dell'infanzia, si appassiona al teatro alla precoce età
di cinque primavere, per passare ad una adolescenza che la vede
rivestirsi di uno spiccato senso del giornalismo, tanto da scrivere
per testate di livello internazionale quali Teen
Vogue e il Los
Angeles Times,
per ottenere
la specializzazione
in
giornalismo televisivo
alla
University of Southern California. Viene
notata come seducente testimonial del patinato mondo glamour della
moda, posando per Chanel
e Glamour,
per assorbire quel
mondo del cinema che la mette in luce con la partecipazione
a The Blind Side
di John Lee Hancock. Seguono velate prove di attrice in Priest
e Abduction –
Riprenditi la tua vita,
quest'ultimo diretto da John Singleton e recitato al fianco di Taylor
Lautner. Il vero successo di pubblico arriva con la rivisitazione
del classico di Biancaneve, nel Mirror
Mirror di Tarsem
Singh, al fianco di una perfida Julia Roberts nel ruolo della
matrigna. Un viso dolce che si ripiega facilmente nella commedia
adolescenziale, ma che punta in alto con ambizione e intelligenza,
visto le apparizioni riuscite in Stuck
in Love, diretto da
Josh Boone e The
English Teacher, di
Craig Zisk.
La
conferma di una riuscita alchimia di sentimento e commedia arriva con
Scrivimi
ancora,
diretto da Christian Ditter, al
fianco di Sam Claflin, ma
il grande blockbuster di pubblico si cela dietro la scelta per il
ruolo della giovanissima quindicenne Clary, nell'adattamento
della trilogia scritta da Cassandra Clare, Shadowhunters
– Città di ossa,
per quel filone aperto dal fortunato ciclo vampiresco di Twilight,
dal cui cast riemerge Jamie Bower, al suo fianco dopo il ruolo di
Caius dei Volturi. La moda la reclama come volto per Lancôme, mentre
non rinuncia ai ruoli di buon cinema per i successivi Rules
Don't Apply,
diretto da Warren Beatty, To
the Bone
di
Marti Noxon e Okja
di Bong Joon Ho, nel cui cast si uniscono Jake Gyllenhaal
e
Tilda Swinton, in uscita nel 2017.
Paolo Vannucci
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