mercoledì 4 dicembre 2013

CINENATALE 2013: cuciniamoli a fuoco lento!

La strenna natalizia sulla griglia del botteghino, con un cinema italiano che stenta a scendere ai patti con i Kolossal americani di fine stagione

Mentre Checco Zalone beffa  De Sica e Pieraccioni, anticipando il cinepanettone a novembre, i giochi di Hunger Games accompagnano la scalata dell’Hobbit di Peter Jackson.
 
DiCINEMA: CINENATALE 2013
Non ci possiamo credere... eppure è successo! Checco Zalone è riuscito a strappare il malloppo preconfezionato di De Sica, concedendosi il “lusso” di annacquare lo spumante di fine anno con la spicciolata di novembre, approfittandosi di un mattatore forse un pò troppo stanco di fare il verso al cinepanettone di un tempo, accompagnato dalle solite spalle di Lillo e Greg nel suo Colpi di Fortuna, con lo smalto meno laccato dalle traversie nazionalpopolari che ci costringono a trattenere una risata di troppo. Questo a favore del disimpegnato Checco “nostrano”, ormai entrato nelle simpatie di chi non riesce fare a meno di quella dissacratoria risata di facili costumi, ma sempre rispettoso di quel cinema che può ancora chiamarsi commedia all’italiana (quella a colori di Sordi, Manfredi e Montesano, per intenderci), e Sole a catinelle fà centro un’altra volta... per fortuna! Questo ci fà riflettere su questa tormentata “volata” di fine anno,  uguale e diversa da tutte le altre. Mentre il secondo episodio di Thor: the Dark Wolrd cerca di mantenere alti i consensi della Marvel, tinteggiando di espressionismo plastico (una lode alle scenografie di Charles Wood) le gesta di un biondo e muscoloso Chris Hemsworth che riesce a convincere più di Avengers  e meno di Rush, a ristabilire la tradizione del cinema natalizio tocca nuovamente a Peter Jackson, che prosegue imperterrito nel suo infinito viaggio nella Terra di Mezzo sulle spalle di Bilbo Baggins/Martin Freeman, aggiungendo un terzo episodio per una inedita trilogia dedicata al patriarca di Frodo, prestandone il titolo Racconto di un Ritorno al terzo in uscita il 2014, per gustarci questo Lo Hobbit: la desolazione di Smaug, ormai sempre più sazi di quella Nuova Zelanda fotografata da Andrew Lesnie e “battuta” da Gandalf il Grigio/Ian McKellen tra orchi e nani a più non posso, ma con un’atmosfera narrativa che delizia il palato dei più esigenti e non. Questa lunga trasferta di novembre continua con le fortunate vicende della trilogia scritta da Suzanne Collins, che dei proseliti di Twilight sembra solo conservarne l’autenticità dei personaggi, sorretti da una claustrofobica e adrenalinica trama apocalittica/fantasy che riesce sempre a rigenerare nuovi entusiasmi, vuoi per la freschezza adolescenziale a cui deve il proprio fascino, vuoi per l’abilità scenografica a cui il cinema ha sempre fatto riferimento, dal peplum alla fantascienza più sofisticata. Jennifer Lawrence (già reduce da un Oscar) e Josh Hutcherson sono impeccabilmente perfetti nell’evoluzione sociale di questo Videodrome circense polimorfico e assassino che assorbe e “rimasterizza” tutti i clichè contemporanei, (Hunger Games-La ragazza di Fuoco, il titolo del secondo episodio) miscelando religione e consumismo degni di culti letterari più adulti di quel che possano sembrare. Il risultato è rimesso nelle sorti di noi “comuni mortali e spettatori”, padroni almeno di poter scegliere e decretare il vincitore di questa estenuante lotta di fine anno (e Pieraccioni si assicura il colpo grosso con la complicità di Paolo Genovese alla sceneggiatura del suo Un fantastico Via Vai, alla pari con l’inedito classico Disney-Pixar Frozen, ispirato alla tradizionale favola di Andersen “La Regina delle Nevi”), con la certezza di trovarci lo stesso appuntamento tra dodici mesi, con qualche variante nel titolo e nei nomi degli stessi attori che continuano a dare il meglio di se stessi, nel buon nome di un mestiere. Parola di Peter Jackson...       



Paolo Vannucci

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