
Addio alla comicità estrema di una
tradizione natalizia che lascia volentieri il testimone alla nuova generazione
di cineasti e attori del cinema italiano.
Eppure è
successo. Se sembrava impossibile privarsi di quel rito battezzato
cinepanettone dall’ultimo ventennio del cinema italiano, oggi dobbiamo
arrenderci da quella commedia che è nata in pieno pop anni’80, sotto il
patrocinio musicale della Baby Records e il volere “geniale” di Carlo Vanzina,
iniziando la multistaffetta con il primo Vacanze
di Natale, progenitore nel nome del
virgulto De Sica in Christian, passando dal compagno Jerry Calà a Massimo Boldi,
sfruttando quella spensierata verve comica fatta di adolescenziale goliardia
sentimentale tanto celebrata dai riusciti e analoghi Sapore di Mare, per continuare ad essere cinema comprimario a tutti
gli effetti, senza pretese e soddisfatti di una leggerezza che felicemente
lascia il tempo che trova, vedi i vari Yuppies
battezzati da Ricci in piena epoca berlusconiana scaturiti dal “Drive in”
televisivo e gli assoli di Calà e Mauro di Francesco nei riusciti Chewingum e Vado a vivere da solo. Oggi?
La formula cambia... e con gli stessi ingredienti. Cristiana Capotondi è una
trentenne eterna adolescente, proprio come vent’anni fa, quando un americano
Luke Perry la faceva sognare, uscito dal Beverly
Hills 90210 televisivo, e ad aspettarla c’era sempre un principe
azzurro, ammettiamolo pure... impacciato e fricchettone come il nostro Fabio De
Luigi, alle prese con una famiglia comica e dissacratoria, come vuole la
tradizione... natalizia e non. Traumatizzati? Ma neanche per sogno! “The show
must go on”... e quindi si continua nella stessa maniera, attori sempre più
convinti e registi presi in prestito dagli attori. Alessandro Genovesi e Paolo
Genovese, rispettivamente registi di Il
peggior Natale della mia vita (per il clan De Luigi) e Una famiglia perfetta, quest’ultimo imperniato su un “acrilico”
Sergio Castellito in cerca di una felicità ricreata su misura dagli stessi
attori, nei ruoli di una finta parentela in stile Nirvana. Pensate sia troppa
esagerazione? Avete pensato bene... perchè il divertimento lo vogliamo proprio
così... pieno di luci colorate, calde atmosfere in spassose battute sotto
l’albero, anche quando il nostro cinema strizza volentieri l’occhio a quello
americano... e il risultato è identico. Segno, dunque, che il cinema lo sappiamo
fare... e anche meglio di tanti altri (vedi Acciaio,
diretto da Stefano Mordini, esempio di un rinnovato neorealismo adeguato ai
tempi). Grazie ad Antonio Catania, Diego Abatantuono, Laura Chiatti, Ale e
Franz, Francesca Neri, Claudia Gerini, Marco Giallini... insomma, il Natale è
sempre Natale, anche se, per dovercelo ricordare, si ricorre a qualche eccesso
di convenienza, anticipando le uscite o accostando il tutto alla formula
sempreverde del cinema d’animazione... oggi esclusivamente in computergrafica, vedi
il pretenzioso Le cinque Leggende, ultimo
nato della DreamWorks, adunata analoga di icone festive, tra Santa Claus,
tatuato e in stile “capitano, mio capitano” che deve guidare un gruppo di
celebrità vacanziere in pericolo, tra cui La fatina dei dentini e uno
sbarbatello Jack Frost. ll Natale è salvo... per fortuna!
Paolo
Vannucci