DiCINEMA: KEIRA KNIGHTLEY |
Un
viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i
registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in
celluloide
Sensualità
e tenacia, nelle autentiche qualità di attrice nel nome di Keira
Knightley, ultima eroina di Hollywood.
Riuscire
a catalizzare l'attenzione, stabilendo quel compromesso in un
equilibrio di attrice che ti permette di dipingere di sfaccettature
ogni tuo personaggio, rimane il privilegio di poter toccare gli apici
di un successo meritato nel proprio nome, dove determinazione e
talento sono il risultato di quelle qualità. Tutto questo in un
nome, autentico e “battagliero” come la sua determinazione ad
imporsi nel grande panorama del cinema hollywoodiano; Keira
Knightley. Inglese purosangue (Teddinghton, 26 marzo 1985), da padre
attore e madre sceneggiatrice, il battesimo arriva con le prime
produzioni televisive a nove anni, nel film TV A
Village affair, ma
è con George Lucas che arriva il successo del grande cinema, con
l'interpretazione di Sabé nell'episodio Star
Wars – La minaccia fantasma.
Ancora qualche sforzo
ben riposto nella commedia Sognando
Beckham di Gurinder
Chadha, per approdare alla fortunata saga diretta da Gore Verbinski,
Pirati dei Caraibi,
accanto al poliedrico Johnny Depp.
Tra duelli in alto mare e amori contesi, intervalla interpretazioni
di grande effetto, cominciando dal film diretto da Richard Curtis,
Love Actually –
L'Amore davvero,
poliedrico valzer tra i grandi nomi del cinema mondiale, quali Hugh
Grant, Liam Neeson, Emma Thompson, Alan Richman e Colin Firth.
Inossidabile nei ruoli di eroina in costume, la troviamo nell'inedito
ruolo di Ginevra nel King
Arthur di Antoine
Fuqua, per passare al più complesso e importante ruolo di
Lizzie nella
trasposizione diretta da Joe Wright,
Orgoglio e
Pregiudizio, per
cui riceve la sua prima nomination all'Oscar.
Ormai diventata un
autentico volto di buone garanzie, viene scelta nuovamente dal
regista per l'ambizioso Espiazione,
al fianco di un misurato James McAvoy. Di
spicco risulta l'emblematico Non
lasciarmi diretto
da Mark Romanek, al fianco di Andrew Garfield, per dare un tocco di
originalità al drammatico film dedicato alle angosce psicoanalitiche
diretto da David Cronenberg, A
Dangerous Method.
Nuovamente chiamata all'appello da Joe Wright per
l'imponente Anna
Karenina, viene
scelta da Kenneth Branagh per Jack
Ryan – L'iniziazione, prima di arrivare alla seconda nomination
all'Oscar per Miglior attrice non protagonista con il film diretto da
Morten Tyldum, The
Imitation Game.
Tutto questo ad incorniciare uno dei volti più rappresentativi di un
cinema di ampio respiro e grande valore, che ha solo potuto elargire
un talento nella garanzia di una attrice di successo.
Paolo Vannucci