lunedì 24 aprile 2017

DiCinema: la nuova Hollywood

DiCINEMA: JEREMY IRONS
Un viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in celluloide
Autorevolezza e cinismo, per uno dei volti del cinema internazionale che ha saputo imporsi da grande protagonista nella mecca hollywoodiana, nelle qualità di attore di Jeremy Irons.

Quando i tratti somatici di un attore sono quella garanzia di serietà che si presta ad assimilare il meglio di quella cernita di ruoli che caratterizzano il meglio della carriera di ogni artista. Un volto scolpito nel duro marmo, con quelle striature che spezzano la routine fatta di buonismo a tutti i costi. Per quel tipo di bravura ci vuole tanta solidità di carattere, a cominciare da quella decisione di abbandonare una carriera di musicista (ama la batteria) per optare per la recitazione iscrivendosi alla Old Vic Theatre School di Bristol. Di natali inglesi (Cowed, 19 settembre 1948), di padre ingegnere e madre casalinga, debutta nella compagnia della scuola per emergere trasferendosi a Londra, dove si fa conoscere per i successivi ruoli televisivi interpretando Giovanni Battista nel musical Godspell. E' grazie alla Royal Shakespeare Company che debutta a Broadway, accanto a Glenn Close, vincendo il Tony Award per La cosa reale di Tom Stoppard. La carriera cinematografica inizia con La donna del tenente francese, diretto da Karel Reisz, accanto a Meryl Streep, che lo affiancherà qualche anno più tardi per La casa degli spiriti, di Bille August. Iniziano una serie di ruoli di prestigio, passando dall'epico Mission di Roland Joffé, interpretato in coppia con Robert De Niro, al claustrofobico Inseparabili di David Cronenberg. L'ambito Oscar come Miglior attore protagonista arriva con Il mistero Von Bulow, diretto da Barbet Shroeder. Seguono Il danno di Louis Malle, partner di Juliette Binoche, per approdare alla commedia drammatica d'azione con Die Hard – Duri a morire. Bernardo Bertolucci lo pretende per quel delizioso ruolo di intellettuale malato nei suoi desideri d'amore antico, nel riuscito Io ballo da sola, per riconfermare quella dedizione ai ruoli di solido impegno nel Lolita di Adrian Lyne, al fianco di Melanie Griffith. Altro ruolo nel kolossal storico La maschera di ferro di Randall Wallace, nel ruolo di Aramis, per replicare il genere nel Le Crociate di Ridley Scott. Ottimi disimpegni nel fantasy Dungeons & Dragons (di Courtney Solomon) e The Time Machine di Simon Wells. Altro ruolo importante per il Casanova di Lasse Hallström, senza tralasciare l'epico teatrale nel Il Mercante di Venezia di Michael Radford. Insolita intrusione nella felice commedia disimpegnata partecipando a La Pantera Rosa 2 di Harald Zwart, per arricchire i ruoli devoluti alla generazione X, cominciando da Beautiful Creatures – La sedicesima Luna, diretto da Richard LaGravenese, per passare a Batman v Superman – Dawn of Justice e Justice League di Zack Snyder, senza tralasciare il tanto sospirato Assassin's Creed di Justin Kurzel. Da non tralasciare quell'indimenticabile cameo di doppiaggio per la Disney, nel ruolo di Scar per Il Re Leone, affiancando le produzioni televisive che hanno arricchito il potenziale recitativo, passando da Low & Order – Unità Vittime speciali a I Borgia
Paolo Vannucci

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