lunedì 26 settembre 2016

DiCinema: la nuova Hollywood

DiCINEMA: KEIRA KNIGHTLEY
Un viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i registi che hanno rinnovato l’ultima generazione di miti in celluloide
Sensualità e tenacia, nelle autentiche qualità di attrice nel nome di Keira Knightley, ultima eroina di Hollywood.

Riuscire a catalizzare l'attenzione, stabilendo quel compromesso in un equilibrio di attrice che ti permette di dipingere di sfaccettature ogni tuo personaggio, rimane il privilegio di poter toccare gli apici di un successo meritato nel proprio nome, dove determinazione e talento sono il risultato di quelle qualità. Tutto questo in un nome, autentico e “battagliero” come la sua determinazione ad imporsi nel grande panorama del cinema hollywoodiano; Keira Knightley. Inglese purosangue (Teddinghton, 26 marzo 1985), da padre attore e madre sceneggiatrice, il battesimo arriva con le prime produzioni televisive a nove anni, nel film TV A Village affair, ma è con George Lucas che arriva il successo del grande cinema, con l'interpretazione di Sabé nell'episodio Star Wars – La minaccia fantasma. Ancora qualche sforzo ben riposto nella commedia Sognando Beckham di Gurinder Chadha, per approdare alla fortunata saga diretta da Gore Verbinski, Pirati dei Caraibi, accanto al poliedrico Johnny Depp. Tra duelli in alto mare e amori contesi, intervalla interpretazioni di grande effetto, cominciando dal film diretto da Richard Curtis, Love Actually – L'Amore davvero, poliedrico valzer tra i grandi nomi del cinema mondiale, quali Hugh Grant, Liam Neeson, Emma Thompson, Alan Richman e Colin Firth. Inossidabile nei ruoli di eroina in costume, la troviamo nell'inedito ruolo di Ginevra nel King Arthur di Antoine Fuqua, per passare al più complesso e importante ruolo di Lizzie nella trasposizione diretta da Joe Wright, Orgoglio e Pregiudizio, per cui riceve la sua prima nomination all'Oscar. Ormai diventata un autentico volto di buone garanzie, viene scelta nuovamente dal regista per l'ambizioso Espiazione, al fianco di un misurato James McAvoy. Di spicco risulta l'emblematico Non lasciarmi diretto da Mark Romanek, al fianco di Andrew Garfield, per dare un tocco di originalità al drammatico film dedicato alle angosce psicoanalitiche diretto da David Cronenberg, A Dangerous Method. Nuovamente chiamata all'appello da Joe Wright per l'imponente Anna Karenina, viene scelta da Kenneth Branagh per Jack Ryan – L'iniziazione, prima di arrivare alla seconda nomination all'Oscar per Miglior attrice non protagonista con il film diretto da Morten Tyldum, The Imitation Game. Tutto questo ad incorniciare uno dei volti più rappresentativi di un cinema di ampio respiro e grande valore, che ha solo potuto elargire un talento nella garanzia di una attrice di successo.
Paolo Vannucci