venerdì 11 gennaio 2013

UN NATALE DA HOBBIT!

UN NATALE DA HOBBIT!Jackson-De Sica-Albanese, moschettieri nel nome del Re NATALE, ed è cinema tra i regali sotto l’albero

Il prequel della trilogia firmata da PeterJackson, gigante del Natale piu' "Apocalittico" di tutti i tempi.
Il conto alla rovescia è iniziato... scettici e scaramantici sempre più uniti, per scongiurare il 21 Dicembre più temuto, tra calendari maya che entrano in conflitto con il nostro lunario occidentale, schivo e annoverato tra i santi che ci proteggono, soprattutto sotto le feste comandate. Da chi? Innanzitutto dallo Spread... che parolaccia, soprattutto in un momento epocale sittolineato dal nostro Santo Padre, con il primo tweet declamato da ogni media, salutando i fedeli e rassicurandoci con la sua presenza... anche in rete. Abbiamo qualcosa da temere? Se dobbiamo divincolarci da un fisco che ci regala conguagli nel nome dell’IMU (altra parolaccia), non possiamo privarci di una festività minacciata da un governo “incasinato” che arranca tra noi, comuni contribuenti nel nome di Albanese, abete natalizio con il suo Tutto tutto, niente niente, guidato dal proverbiale Cetto La Qualunque, portabandiera di una classe politicante figlia dei nostri tempi... e che tempi. De Curtis si affacciava alla finestra, in quell’Italia in bianco e nero, gridando al megafono “Vota Antonio!”, e nulla è cambiato nell’omonimo attore che si sdoppia in tre, completando la strenna con gli immancabili Frengo Stoppato e Rodolfo Favaretto, reduci dal pimo episodio Qualunquemente, sempre scritto dal comico, garantendoci una dissacratoria ilarità in sintonia con l’umore che vogliamo risollevare, aiutato da un sempreverde Christian De Sica, clericale e natalizio, come vuole la tradizione (complici Lillo e Greg, spalle d’occasione), nel suo Colpi di Fulmine. Ma il piatto forte è servito dal magistrale Peter Jackson, ritornato a dirigere la sua creatura più epocale della storia del cinema, nel nome del romanzo scritto da J. R. R. Tolkien, “Il Signore degli Anelli”, oggi riproposto nell’inedita trilogia che vede protagonista l’hobbit Bilbo Baggins (Martin Freeman), nel prequel a lui dedicato, vero e proprio araldo di una stirpe decantata dagli stessi protagonisti, in quel mondo fantasy, devoluto dallo stesso scrittore, portatore elfico di un immaginario che deve tutto alla motion capture, capace di rinnovare un eterno Ian McKellen/Gandalf Il Grigio, oggi protettore del primo Baggins in quel viaggio senza fine, nella Terra di Mezzo popolata da goblin e nani che riconducono tutto a Gollum/Smèagol (sempre Andy Serkis), primo portatore dell’Anello. Oggi tutto sembra una mappatura del dio Google, abituati a navigare in una rete che sembra minacciata dall’obsolescenza più che dal reale fabbisogno quotidiano, ma non possiamo farne a meno, complici le riserve naturali della Nuova Zelanda, vincolo naturale con la realtà, fatta di persone, affetti e tutto ciò che vuole ricondurci al Natale, complice l’innocenza devoluta dalla carola belga, diretta da Ben Stassen, Sammy 2, viaggio ittico tra gli oceani dell’infanzia, con tutto ciò che serve per farci essere più in pace con noi stessi... e che Babbo Natale si ricordi di passare a portare i doni il 24 Dicembre... sempre che noi siamo lì ad aspettarlo! 
 


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