venerdì 2 settembre 2011

SPIELBERG Super 8!


Il “Ritorno al Passato” del regista in veste di produttore, in una parabola “vintage anni ‘70”, in coppia col regista J.J. Abrams

Esordienti geniali si raccontano, dietro l’obiettivo amatoriale che ha aperto la nuova stagione cinematografica.

Un gruppo di ragazzini, adolescenti in fase creativa, che elaborano un lutto cimentandosi dietro una cinepresa amatoriale in Super 8 (appunto). Se non fosse per il fatto che il giovane regista in erba Joe (l’attore Joel Courtney) ricalchi gli esordi precoci di un ragazzino di sette anni di nome Steven Spielberg, dietro il dissenso di una madre che gli proibiva di vedere film alla Tv, questo nuovo prodigio diretto da J.J. “Star Trek” Abrams non si sarebbe mai potuto realizzare, lasciando un colossale vuoto temporale nella cinematografia mondiale. Misteriose sparizioni, campi magnetici che si materializzano in un vortice creato dai voleri di un alieno che riassume tutta la filmografia dello stesso regista-produttore, in quel filmino autoprodotto a 11 anni, The Last Train Wrek (storia di un incidente ferroviario con trenini giocattolo), per proseguire sino ai 18 con il primo lungometraggio di ben 140 minuti, un piccolo Kolossal fantascientifico sugli UFO, scritto dalla sorella Nancy, Firelight, che ha richiesto l’affitto di una sala cinematografica per essere appositamente proiettato, sotto i voleri dello stesso padre. Un film che ne racconta innumerevoli altri, in un domino di rimandi al passato che, per gli adulti di oggi, sembra ancora recente, ambientato alla fine degli anni ’70, quando ancora la società non comunicava in wireless e la Televisione sapeva ancora di Bianco e Nero. Il regista Abrams, reduce dal successo di Star Trek, è la ciliegina sulla torta di un film realizzato per lo spettacolo visivo che narra in tutta la sua storia, sceneggiata a quattro mani con lo stesso Spielberg, devolvendo un cast degno del migliore Rob Reiner nel suo Stand by Me, completamente immerso in quella suspance dispensata ne La guerra dei Mondi e nella claustrofobica fantascienza in stile Deep Space Nine, “causata” dal tocco di entrambi gli autori. Azione, Dramma e Amarcord, tutto condito con la maestria di chi sa elargire un cinema all’altezza dei nostri tempi, non solo per la bravura dei giovani interpreti (deliziosa Elle Fanning nel ruolo di Alice e la collaudata esperienza di Kyle Chandler nel ruolo del vice-sceriffo Lamb), ma per la stessa magia devoluta in quelle cineprese che dal comune filmino amatoriale può celarsi l’ardimentoso talento di neonati registi in erba, in ardimentose voglie di successo... tutto rigorosamente girato in Super 8 mm, ovviamente!

Paolo Arfelli

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