martedì 23 agosto 2011

X-MEN riparte da zero!


Matthew Vaughn rispolvera l’originale fumetto Marvel, in una inedita versione del gruppo di mutanti in salsa teenager, guidati dalla rivelazione McAvoy-Xavier

Il prequel della saga diretta da Bryan Singer (in veste anche di produttore), per reinverdire uno dei fumetti storici creati da Stan Lee.

Dimenticatevi i nuovi albi della Marvel e recuperate le vecchie serie cronologiche di “quando anche le copertine erano tutte disegnate a mano”... questo sembra voler incitare il regista Matthew Vaughn, dopo aver accettato il testimone del prolifico Singer, autore dei precedenti due episodi della trilogia, proseguita da Brett Ratner e conclusasi con l’inedito dedicato al personaggio di Wolverine, girato nel 2009 e con un Hugh Jackman ormai stanco di tirare fuori gli artigli di Logan, almeno per non demolire l’autentico “progetto” creato da Stan Lee e Jack Kirby (una co-produzione neozelandese/australiana che farebbe destabilizzare qualsiasi fumettaro fedele alla tradizione di casa Marvel), per poter riscrivere, oggi, quel capitolo iniziale che riparte con le promesse di una rigenerata trilogia. Per evitare “bisticci famigliari”, tutto si recicla con la cruenta “iniziazione” di Magneto (Bill Bilner il giovane attore che precede Michael Fassbender), nella tragica separazione e uccisione dei propri genitori per opera dei gendarmi nazisti, guidati dal Dottor Schmidt (un inconsueto Kevin Bacon), perseguitato a sua volta dall’Erik adulto, scoprendo la mutazione che ha trasformato lo stesso assassino nella minaccia combattuta dallo stesso Charles Xavier (James McAvoy), alleato della CIA, nella speciale “Divisione X”. La Scuola per mutanti sembra essere al completo (assistita dall’Agenzia presieduta dall’Uomo in Nero, Oliver Platt), se aggiungiamo la biondina Raven Darkholme/Mystica (Jennifer Lawrence) e il timido e occhialuto Hank McCoy/Bestia (Nicholas Hoult), renitente nel mostrare le proprie prodezze “ginniche” sotto gli occhi entusiasti del giovane Xavier. I meriti sembrano andare tutti alla fotografia di John Mathieson, immortalando un gruppetto di giovani eroi in stile anni ‘30, ma impeccabilmente attuali, come lo stesso Bryan Singer ha magicamente risorto l’icona della DC Comics nel Superman returns di qualche anno fa. Assecondando una inedita Angel, nelle mutanti forme di una spogliarellista (l’attrice Zoe Kravitz), il tassista Armando Munoz/Darwin (Edi Gathegi), Sean Cassidy/Banshee (Caleb Landry Jones) e Alex Summers/Avok (Lucas Till), la pace sembra essere ristabilita con gli “oneri-errori” dei precedenti film pur sempre attuali, ma il merito sembra essere dovuto al carisma del giovane James McAvoy, stella emergente dello star system, battezzato da Andrew Adamson nel primo episodio de Le Cronache di Narnia – Il Leone, la Strega e l’Armadio (era l’elfo dal piffero magico) e contemporaneamente in sala con l’attuale The Conspirator di Robert Redford, anacronistica ricostruzione d’epoca dedicato all’assassinio di Abramo Lincoln, al fianco di Robin Wright-Penn e Kevin Kline. Che la Saga di X-MEN possa avere nuova vita...

Paolo Arfelli

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