giovedì 26 febbraio 2009

DiCinema: la nuova Hollywood


Un viaggio nello star system mondiale, per conoscere gli attori e i registi che hanno rinnovato l'ultima generazione di miti in celluloide


Dramma, fascino e azione nello specchio generazionale ereditato dal grande veterano Paul Newman, tutore DOC di una matricola "all himself" nelle qualità recitative di Tom Cruise


Sguardo furbo e ammaliatore, forgiato in quella posata ingenuità adolescenziale che lo ha visto debuttare giovanissimo, appena diciannovenne, sotto le direttive di Franco Zeffirelli nel suo Amore senza fine, per poi consolidare la sua predisposizione ai ruoli ambiguamente ribelli ostentati nei cult della generazione X nei vari Taps: squilli di rivolta, I ragazzi della 56° strada del mentore Coppola di quel gruppetto di attori in crescita, tra i vari Ralph Macchio e Thomas Howell. Tutto questo si traduce nel ragazzo più celebrato nel divo Tom Cruise, oggi quaranticinquenne marchiato nella "Walk of fame" e sicuro di un recente passato cinematografico tra i più ricchi e invidiati della mecca contemporanea del cinema mondiale. Un successo baciato nel semi-debutto popolare nel Riscky Business - fuori i vecchi... i figli ballano, accanto a una giovane Rebecca De Mornay, compagna in seguito dell'attore, prima di conoscere la prima moglie Nicole Kidman, sempre nel set galeotto di Giorni di Tuono, diretto da Tony Scott, fratello di Ridley che lo ha precedentemente consacrato nel fantasy Legend, uno dei più riusciti film del genere, mai scalfito da effetti speciali moderni che non sembrano conoscere offuscamenti nonostante un ventennio di consistente evoluzione di stile (vedi un analogo Le Cronache di Narnia).

Un binomio donne-motori che lo ha avvicinato alla grande passione curata dal "mito" Paul Newman, partner e tutore nel successo firmato da Scorsese nel Colore dei soldi, seducente sequel de Lo spaccone, dispensatore delle abili prodezze di esperti giocatori di biliardo dimostrate dalla coppia di attori Newman-Cruise. Ed è proprio dal fascino espresso da entrambi che si può avvicinare un percorso di ruoli e soggetti che possono riflettere il bisogno di rinnovare attori evergreen nella continua rinascita cinematografica. In questo modo si possono accostare trame quali La gatta sul tetto che scotta di Richard Brooks, dove i temi della fragilità esistenziale e della passione si possono ritrovare in un analogo Cocktail, diretto da Roger Donaldson, abile nel riproporre una misurata commedia dove la stessa coppia Newman-Taylor riscopre nuovi desideri nella performance di Cruise-Shue.

La scalata al succeso di Tom diventa inarrestabile, in ogni pellicola interpretata, sempre al fianco di attori che possono elargire carisma e successo commerciale, vedi Top gun, sempre di Tony Scott, (felice succeso con tanto di buone dosi di facili hit da classifica tra i disimpegni interpretativi di Kelly McGillis,Val Kilmer e Tom Skerritt) e Rain man-L'uomo della pioggia di Barry Lavinson, affiancato da un Dustin Hoffman che si cimenta nelle delicate note dell'autismo e una inedita quanto insolita Valeria Golino nel ruolo della compagna di Cruise. Ma il più autentico carisma autobiografico dell'attore lo possiamo ammirare nella pellicola diretta da Oliver Stone, Nato il quattro luglio, dove la trama autobiografica di Ron Kovic lo può accostare alle origini sportive dello stesso attore, in quella "carriera" spezzata di lottatore che lo ha visto, fortunatamente, rinascere come stella cinematografica. Un film cruento che ha rivalutato lo stesso regista, già autore di un quasi analogo Platoon, forse un tantino superficiale nel riproporre i travagli interiori di una moralità precedentemente espressa nell'Apocalypse Now sempre del già citato Coppola.

Altro successo di pubblico porta la firma di Ron Howard, in quel Cuori Ribelli suggellato dalla neo-coppia Cruise-Kidman, prima di conoscere il divorzio per ritrovarla nuovamente diretta da Stanley Kubrick nel suo Eyes Wide Shut, un capolavoro sofisticato plasmato dai dogmi di una società impregnata nel binomio sesso-potere, che porta lo stesso cameo del recente compianto Sidney Pollack, già provato dalle precedenti incursioni volute da Woody Allen nelle proprie pellicole. Di analogo impatto si colloca il Minority Report di Spielberg, inquietante nella stessa evoluzione visiva del regista, più distaccato dal suo clichè, riproponendosi anche nel successivo La guerra dei mondi in uno stile meno sognatore ma sempre fedele a quel cardine indispensabile per tracciare il confine tra verità e finzione, come lo stesso Incontri ravvicinati del terzo tipo.

Per conoscere il Tom Cruise strettamente legato alla tradizione classica del cinema americano ci sono due pellicole indispensabili per poterlo identificare nel ruolo e nel genere. Partiamo da Il Socio, diretto da Sidney Pollack e tratto dal best seller di John Grisham; una impegnativa prova di attore più maturo, sostenuto da un Gene Hackman all'altezza del soggetto, nei conflitti in equilibrio tra diritto legale e compromessi "sporchi", in quella mafia inflazionata da un cinema che non vuole rinunciare ai "propri bisogni". Stessa sorte tocca a Codice d'onore diretto da Rob Reiner, affiancato dalla coppia Jack Nicholson e Demi Moore, autentico nel riportare "letteralmente" in tribunale, arma e coscienza sociale (eccellente rimane l'arringa finale impartita dal giovane avvocato Cruise al granitico Nicholson nelle parti dell'istituzione incrinata in quei principi che vengono paradossalmente ripiegati dall'inutilità stessa riposta nel dogma militare).

Più fedeli al nuovo cinema rimangono la trilogia di Mission impossible e il glamour tradizionalista di Neil Jordan ne Intervista col vampiro (Brad Pitt, Banderas e Kirsten Dust tra i co-protagonisti), esempi di un cinema capace di attingere da un pathos riveduto in quelle tinte commerciali che fanno leva più sul protagonismo degli stessi attori che alla cura più ricercata del soggetto. Stessa sorte per L'ultimo samurai di Edward Zwick e Magnolia di Paul Thomas Anderson.

Cosa dire di più... un Cruise che dispensa sorrisi soddisfatti al fianco della sua nuova compagna e consorte Katie Holmes, nelle cerimonie internazionali di ogni galà del cinema, per riconfermare un attore che meritatamente si è guadagnato un posto di classe tra le star del grande mondo patinato di Hollywood.

Di seguito, tutti i film interpretati dall'attore:

Amore senza fine (Endless Love), regia di Franco Zeffirelli (1981) Taps - Squilli di rivolta (Taps), regia di Harold Becker (1981) I ragazzi della 56ª strada (The Outsiders), regia di Francis Ford Coppola (1982) Un week-end da leone - Una gita da sballo (Losin' It), regia di Curtis Hanson (1983) Risky Business - Fuori i vecchi... i figli ballano (Risky Business), regia di Paul Brickman (1983) Il ribelle (All the Right Moves), regia di Michael Chapman (1983) Legend (Legend), regia di Ridley Scott (1985) Top Gun (Top Gun), regia di Tony Scott (1986) Il colore dei soldi (The Color of Money), regia di Martin Scorsese (1986) Cocktail (Cocktail), regia di Roger Donaldson (1988) Young Guns - Giovani pistole (Young Guns), regia di Christopher Cain (1988) - non accreditato Rain Man - L'uomo della pioggia (Rain Man), regia di Barry Levinson (1988) Nato il quattro luglio (Born on the Fourth of July), regia di Oliver Stone (1989) Giorni di tuono (Days of Thunder), regia di Tony Scott (1990) Cuori ribelli (Far and Away), regia di Ron Howard (1992) Codice d'onore (A Few Good Men), regia di Rob Reiner (1992) Il socio (The Firm), regia di Sidney Pollack (1993) Intervista col Vampiro (Interview with the Vampire: The Vampire Chronicles), regia di Neil Jordan (1994) Mission: Impossible (Mission Impossible), regia di Brian De Palma (1996) Jerry Maguire (Jerry Maguire), regia di Cameron Crowe (1996) Eyes Wide Shut (Eyes Wide Shut), regia di Stanley Kubrick (1999) Magnolia (Magnolia), regia di Paul Thomas Anderson (1999) Mission: Impossible II (Mission: Impossible II), regia di John Woo (2000) Vanilla Sky (Vanilla Sky), regia di Cameron Crowe (2001) Austin Powers in Goldmember (Austin Powers in Goldmember), regia di Jay Roach (2002) Minority Report (Minority Report), regia di Steven Spielberg (2002) L'ultimo samurai (The Last Samurai), regia di Edward Zwick (2003) Collateral (Collateral), regia di Michael Mann (2004) La guerra dei mondi (War of the Worlds), regia di Steven Spielberg (2005) Mission: Impossible III (Mission: Impossible III), regia di J.J. Abrams (2006) Leoni per agnelli (Lions for Lambs), regia di Robert Redford (2007) Tropic Thunder, regia di Ben Stiller (2008, post-produzioneOperazione Valkiria, regia di Bryan Singer (2008), post-produzioneMen (Men), regia di Todd Phillips (2008), pre-produzioneHardy Men, regia di Shawn Levy (2009), pre-produzione


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